China International Import Expo: si è aperta ufficialmente ieri la seconda edizione della CIIE (2019), l’enorme fiera concepita dal Ministero del commercio cinese (MOFCOM) e dalla municipalità di Shanghai.
La città, cuore pulsante dell’economia nazionale, sarà nei prossimi giorni palcoscenico per personalità politiche ed economiche ed oltre 150.000 visitatori e buyers nazionali ed internazionali.
All’inaugurazione di ieri, un sorridente Xi Jinping ha ribadito che “non esiste un singolo paese in grado di risolvere da solo le difficoltà che si presentano allo sviluppo dell’economia mondiale. […] dobbiamo abbattere i muri, non erigere muri”.
IL ruolo dell’Italia nelle mani del Ministro Di Maio
La manifestazione fieristica vede l’Italia ricoprire un ruolo da protagonista grazie alle presenza di oltre 100 aziende nazionali e la presenza del Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, volato a Shanghai per presenziare all’inaugurazione.
Il Ministro Di Maio, che sembra aver trovato grande sintonia con il Presidente Xi dopo averlo omaggiato con del prosecco ed una maglia della nazionale personalizzata, ha il chiaro intento di promuovere il Made in Italy ed intensificare gli scambi commerciali tra i due paesi.
Oltre al Presidente Xi, Di Maio ha anche incontrato il suo omologo cinese Wang Yi, che ha ribadito come l’Italia sia un ospite d’onore all’attuale expo ed ha apprezzato la lungimiranza strategica di Roma nell’intensificare i rapporti con Pechino nell’ottica della Belt and Road Initiative (BRI).
Dal canto suo Di Maio ha affermato che l’Italia intende creare un ambiente aperto e favorevole agli investitori cinesi e ha espresso grande fiducia per l’Anno della Cultura e del Turismo Cina-Italia previsto per il 2020. Il 2020 segnerà dunque un anno simbolico importante tra i due partner: si celebrerà il cinquantesimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Roma e Pechino, e per l’occasione è già prevista una visita ufficiale nel Presidente Mattarella nella Terra di Mezzo.
Nuovi accordi e nuove esportazioni
Il ministro Di Maio ha già dichiarato la sua soddisfazione nell’aver concluso con la Cina “accordi fermi da tempo.” Il 30% del PIL nazionale italiano si basa appunto sulle esportazioni e il Ministro italiano punta sull’agro-alimentare.
Molto pubblicizzato l’accordo che permette di spedire le arance siciliane, vero e proprio oro dell’isola, direttamente in aereo. Ma intanto si scommette anche sull’accordo per l’esportazioni di nuovi prodotti, come le carni bovine ed il riso, che insieme varrebbero più di 310 milioni di euro.
Font:
ValueChina.net